martedì 20 dicembre 2011

Concorrenza sleale "made in Italy": Il caso Simest!

Procede a tappe forzate lo smantellamento del tessuto produttivo italiano, dopo la manovra "tutta tasse" che ha colpito duramente l'agricoltura italiana. Super Mario Monti, il nostro "curatore fallimentare", con la consueta franchezza ha rivelato la strategia economica che il nostro Paese dovrà perseguire nel prossimo futuro: la delocalizzazione produttiva.

Nulla di strano, vista la matrice anglosassone di cui è intriso il nostro premier, se non fosse che si intende, almeno in parte, perseguire questa strategia con soldi pubblici, supportando aziende che di italiano hanno solo il capitale ed il nome. 
Nel settore agroalimentare si arriva all'assurdo di fornire credito ad aziende che  commercializzano, con marchio italiano, prodotti agricoli provenienti da altre nazioni, facendo concorrenza diretta ai nostri produttori. Come avviene ciò? Attraverso una società finanziaria denominata Simest, finanziata al 76% dal Ministero dello Sviluppo economico, il cui obiettivo generico è di promuovere il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane ed assistere gli imprenditori nelle loro attività all’estero. 
Come si estrinseca questa cosiddetta "internazionalizzazione"? 
Vediamo un primo esempio:
secondo la Coldiretti la Simest avrebbe finanziato un progetto della Parmacotto negli USA, che prevede la commercializzazione di salumi prodotti, in stabilimenti americani, con il marchio "Salumeria Rosi Parmacotto", spacciandoli per salumi italiani.
Recita il sito del marchio:
"The Salumeria offers an ample variety of salumi, wines and fine Italian produce selected by Parmacotto, to taste on the spot or take away."
In realtà commercializzare salumi italiani negli Usa sarebbe addirittura vietato. Ma non erano la culla del libero mercato?

Secondo esempio:
controllerebbe il 30% della Lactitalia, una società romena a capitale italiano, che commercializza formaggi di tradizione italiana, con il marchio Dolce Vita, ma derivanti da latte rumeno. "Per voi abbiamo intrecciato il latte rumeno alla tradizione ed alla tecnologia italiana", troverete scritto candidamente sul sito internet.

Terzo esempio:
in Brasile (la Sicilia non è abbastanza esotica?) avrebbe contribuito a realizzare un impianto di biodiesel, e starebbe progettando un oleificio ed una centrale a biomasse. 

E' commovente tanta laboriosità italica se non fosse indirizzata verso l'estero e con i soldi dei  contribuenti (tra i quali gli agricoltori) italiani.
Ed i casi si moltiplicano, tanto che qualche giorno fa, alcuni deputati leghisti (che attualmente giocano a fare l'opposizione), hanno chiesto, in seno alla Commissione attività produttive, un freno all'attività della Simest accusandola di alimentare sempre di più i processi di delocalizzazione.
Super Mario intanto, vola alto, e dichiara in occasione delle festività natalizie: "Chi compra prodotti italiani sostiene il paese".
Bene, giusto, ma con la Simest come la mettiamo?

4 commenti:

  1. Dove sono i rappresentanti di categoria?basterebbe salire sù dì un palco e rilasciare una intervista in tv minacciando di dare il sostegno elettorale al partito politico chè sì farà carico di eliminare questa porcheria ed il gioco è fatto.In una società basata sul ricatto,o l ho eserciti o lo subisci.IL vero problema è che alle riunioni di questi il 90%sono vecchi e rincoglioniti,se vai a fare un intervento su queste cose non sanno neanche di cosa stai parlando,l ultima volta chè sono intervenuto sul grano duro anzichè malmenare il rappresentante sindacale a momenti venivo alle mani con un vecchio rincoglionito chè mì aveva preso per un commerciante,poichè non sapeva cosa fossero e come funzionano i contratti di filiera,ma dove vogliamo andare.non vi racconto cosa succede agl incontri sull enfiteusi.
    Questo è proprio un MOUNTI KILLER,mandato per fare stragi di innocenti.

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  2. Sta porcheria va avanti dal 1990, intanto, senza che nessuno si sia mai accorto di nulla.
    La gente è anestetizzata, non gliene frega niente di queste vicende (il Italia il voto è determinato da altri motivi), tranne a quelli che fanno affari (d'oro) con questo sistema.
    Devo dire che Coldiretti in questo caso un pò di casino lo ha fatto, diamole atto di ciò.
    Io mi sono accorto della vicenda, dal casino che hanno fatto all'Assemblea Regionale Siciliana.

    Si, l'agricoltura, come tutta l'Italia, spesso è in mano ai vecchi, o a finti giovani che fanno esattamente quanto gli ha tramandato il papà.
    Siamo la generazione su cui si stanno scaricando tutti gli errori della società del (troppo) benessere.

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  3. Il vero problema di questo paese è chè non cè senzo etico e morale,trasmissioni come report e presa diretta,sono anni che si occupano di frodi alimentari,e di concorrenza sleale fatta con i nostri soldi,ma sugli italiani scivola tutto come acqua su olio,senza la chè minima indignazione,senza contare quando raccontano gli scandali sei porci che cì amministrano,ma nessuna reazione,e in effetti la gerontocrazia che si è impossessata del paese ha reso le nuove generazioni sterili all iniziativa e all auto pensiero,convincendoli che questi vecchi pensassero a loro,invece cì hanno sistemati per le feste ,in effetti i 30-40 enni di oggi si troveranno sulle spalle il peso dei prossimi 20 anni,che saranno terribili,almenochè interceda qualche miracolo,ai quali io non credo.

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  4. Si tratta di una frode alimentare mascherata dall'esigenza di spingere i consumi di prodotti che hanno a che fare con l'Italia (solo per il know-how); e così mentre noi che produciamo in Italia dobbiamo essere tassati sempre più stretti qui dove produciamo e viviamo, loro vanno a produrre dove costa meno, con prodotti che gli costano mento (non ci sono i trasporti dall'Italia), con i controlli richiesti nei luoghi di produzione e non quelli italiani, con le materie prime che potrebbero anche essere ogm dove non è vietato, ma sopratutto vengono tassati lì, producono con i nostri soldi usati come incentivi un reddito del quali l'Italia non nè avrà neanche la minima parte, e così mentre noi fra poco dovremo depositare l'impronta digitale su un lettore apposito ad ogni benché minimo acquisto, loro producono e conservano capitali all'estero; quando sarà (se sarà mai)utile farli rientrare in Italia, faranno un condono.

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