giovedì 31 marzo 2011

Sul Prezzo del grano duro

E' opinione comune che il prezzo del grano sia determinato da incomprensibili speculazioni finanziarie, il cui unico interesse sembrerebbe quello di affamare il produttore.
Personalmente ritengo che negli ultimi decenni il valore non solo del grano (ma di tutte le commodities) sia stato fortemente condizionato dalle politiche di grandi Stati nazionali(vedi USA) ed in Europa dalla U.E., con un fine molto semplice e legittimo, ovvero rendere quanto più basso e stabile possibile il prezzo degli alimenti.
Gli agricoltori fortemente penalizzati da queste politiche sono stati tacitati da programmi molto estesi di sussidi economici che li hanno giocoforza trasformati da imprenditori duri e puri, a burocratici postulanti di contributi pubblici.
Negli ultimissimi anni per una serie di ragioni più o meno palesi (tempi di vacche magre!?), questo meccanismo sembra essersi rotto. E’ così dal 2008 ad oggi assistiamo ad oscillazioni da brividi sul mercato del grano.
Ritengo che nel prossimo futuro il prezzo dei cereali difficilmente scenderà ad i valori ridicoli di qualche tempo fa. Anzi tutto fa propendere per un aumento ulteriore dei cereali nel medio periodo.
L’aspetto più preoccupante per pianificare la attività economica è legato tuttavia alla fortissime e rapidissime oscillazioni di prezzo, sia dei prodotti che dei mezzi tecnici derivati dal petrolio, cui si assiste sempre di più.

Tornando al nostro microcosmo siciliano, al momento il prezzo del grano duro è discreto, oscilla tra i 23 ed i 28 € al q in relazione alla qualità ed al costo eventuale di deposito. Un prezzo medio di 25 €/q ritengo sia dignitoso ed in grado di consentire un ritorno economico dalla attività agricola. Naturalmente è importante che questo prezzo si mantenga (o addirittura aumenti) sino alla nuova raccolta, in modo tale che i produttori ne abbiano un riscontro economico diretto.


Sulla formazione del prezzo delle commodities vi consiglio l’articolo seguente

Superfici grano duro 2011

Secondo le stime Ismea sulle superfici seminate a grano duro nel 2011 si registrerebbe una contrazione intorno al 10% sul territorio nazionale rispetto all'anno precedente. In Sicilia la riduzione dovrebbe attestarsi intorno al 6%.

Per saperne di più vedi:
http://www.aiol.it/contenuti/agricoltura/filiere/ismea-diminuzione-le-semine-2011-frumento-duro

martedì 29 marzo 2011

Semente certficata: Vogliono reintrodurre il balzello

Secondo l'articolo seguente
appena dopo un anno dalla liberalizzazione della semente di grano duro, determinato dalle fortissime proteste dei granicoltori siciliani, il nuovo assessore D'Antrassi dichiara di voler reintrodurre soltanto per la Sicilia l'obbligo di utilizzo di seme certificato. Sembra che a questo vincolo sarà connesso il percepimento di una parte del premio comunitario (il cosiddetto art. 68).
E' evidente che una parte del reddito degli agricoltori verrà stornato verso l'agri-industria sementiera, il cui apporto alla filiera produttiva come ben sanno gli agricoltori è pressocché insignificante.
Non si capisce come mai infatti dopo ben 15 anni di mercato agevolato, attraverso l'obbligo da parte degli agricoltori di utilizzare la semente certificata pena la perdita del contributo comunitario, le aziende sementiere siciliane non siano in grado di affrontare il libero mercato, senza nuocere al già precario quadro economico dei produttori di grano duro. 

giovedì 24 marzo 2011

Primo scenario FAO 2011

Secondo la prima stima della FAO sul raccolto, la produzione di grano mondiale 2011dovrebbe aumentare del 3,4% rispetto al 2010. Tuttavia la crescita della domanda globale (grazie ai biocombustibili) dovrebbe determinare una netta contrazione delle scorte con forti tensioni sui prezzi del prodotto.
Vedremo...

domenica 20 marzo 2011

Aumenta l'import di grano duro in Italia nel 2010

Secondo l'Associazione nazionale cerealistisi, ben 431.000 t di frumento duro in più rispetto al 2009, sono state importate nel nostro Paese.