giovedì 9 febbraio 2012

Ancora altre Semplificazioni: le Fasce Tampone!

Con il nuovo anno la condizionalità ecologica si arricchisce di una nuova minacciosa disposizione.
Dal 1° Gennaio 2012 è, infatti, scattato l'obbligo di introdurre fasce tampone a protezione dei corsi d'acqua in tutte le superficie agricole, fatta eccezione per gli oliveti ed i pascoli permanenti.
L'obbligo è sancito dal D. M. 27417 del 22 dicembre 2011 (G.U. n. 303 del 30 dicembre 2011), che modifica il decreto ministeriale n. 30125 del 22 dicembre 2009 sulla disciplina del regime di condizionalità, già modificato dal decreto ministeriale n. 10346 del 13 maggio.
Per fascia tampone si intende una fascia stabilmente inerbita (o arbustiva, o arborea) spontanea o seminata (o impiantata), di larghezza di 5 m, lungo torrenti, fiumi e canali. Escluse scoline, fossi collettori, e strutture idrauliche artificiali.
Le Regioni potranno intervenire in deroga sulla base dello “stato complessivo attuale del corpo idrico”, definito, nell’ambito del Piano di gestione del distretto idrografico di appartenenza, come ottimo, buono, sufficiente, scarso e pessimo. La fascia tampone, ad esempio, potrà ridursi a 3 m in presenza di “stato del corpo idrico” sufficiente o buono.
Le colture già seminate prima del 31/12/2011 godranno di una deroga per il 2012.
Le sanzioni, in caso di mancata o parziale costituzione, dovrebbero essere comuni alle altre norme sulla condizionalità.
La ratio della disposizione vorrebbe evitare che residui di fitofarmaci (per effetto-deriva) e di fertilizzanti chimici vadano ad inquinare le acque superficiali e sotterranee.
Vedremo come sarà applicata questa norma in ciascuna regione, anche se già immagino solerti ed impietosi telerilevatori AGEA impegnati a disegnare poligoni lungo i bordi dei torrenti. Certo che questo perfezionismo ambientalista, ad esclusivo carico degli agricoltori (riducendo la superficie agricola utilizzabile), cozza con la realtà di una regione come la Sicilia, dove le campagne stanno diventando sempre più discariche a cielo aperto sia per il continuo diffondersi di scarichi abusivi inquinanti sia per la gestione molto approssimativa, per usare un eufemismo, di molte discariche pubbliche.

4 commenti:

  1. HAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA,si stanno preoccupando dell inquinqmento dei fiumi,ma sè siamo una fogna a cielo aperto,benedetta crisi,prima falliamo prima finisce questa cretinaggine burocratica.

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  2. per fare innalzare il livello culturale del blog, ed evitare di subire le costanti reprimende del prof.Skeptikal, mi lancio in una citazione latina modificata per l'occasione:
    Quousque tandem abutere, Europa, patientia nostra?

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  3. caro Granduro ... non apro bocca su questa cosa ... attendiamo ancora dall'Assessorato Regionale il Decreto del 2011 ... quindi: di che stiamo parlando?

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  4. Caro Corrado

    Le Regioni possono(non devono) adottare provvedimenti (sembrerebbe) entro 60 gg. dalla pubblicazione, quindi entro il 28 febbraio 2012.
    In assenza di tali provvedimenti si applicano le norme nazionali.
    O almeno così riporta Terra e Vita n.3/2012 pag. 14.

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