sabato 21 luglio 2012

Calendario del grano e quotazioni di fine settimana


Per seguire meglio la produzione globalizzata di grano, ho preparato qualche tempo fa una griglia nella quale sono indicati i periodi di semina e raccolta del grano (in generale) nei paesi produttori principali. Ve la propongo alla fine del post, penso possa risultare utile alla comprensione del continuo evolversi dei cicli semina-raccolta che spesso si sovrappongono nel globo terrestre.

Ma prima diamo una occhiata alla chiusura settimanale dei mercati:
sul fronte quotazioni di Chicago, osserviamo con vivo apprezzamento la chiusura settimanale del wheat a 9.43, e del corn a 8.18, mentre la soia fa paura a 17.57. C'è da esser particolramente fiduciosi perchè sinora ogni venerdì, con il timore che durante la chiusura delle borse del finesettimana cambiasserro le previsioni meteo, le quotazioni avevano registrato una flessione. 
Ieri invece dopo una incertezza iniziale, i prezzi hanno ricominciato  a salire. Raggiungendo nuovi record storici assoluti almeno per mais e soia. In effetti previsto ancora caldo e asciutto in linea di massima nel Corn Belt (le previste piogge limitate in alcuni territori vengono giudicate non utili visto lo stato del terreno)
Qui un breve articolo in italiano sulla situazione.
Evidenzio le parole di Rabobank:
"Oggi, la minaccia di un disastro cerealicolo negli Stati Uniti è più che reale; anche perché, per diverse ragioni, l’aumento dei prezzi nel 2008 aveva origini speculative". Infatti, questa volta si tratta di un serio problema legato alle condizioni climatiche; la peggiore siccità dell’ultimo mezzo secolo.
Insomma sembrerebbe che il timore, che abbiamo tutti noi produttori di duro (o almeno io) speranzosi nell'aumento dei prezzi,  che la situazione si aggiusti con un temporale inaspettato e tutto si risolva nello scoppio di una bolla di sapone, appare infondato. L'emergenza sembra seria.
A proposito molti analisti hanno anche fatto notare che la speculazione non sta mordendo neanche tanto, rispetto al 2008 i contratti future stipulati, infatti, sono molto inferiori.
Ed inoltre il valore dei future in backwardation, evento molto raro, ci da una ulteriore misura della eccezionalità del momento.
Rabobank avverte anche che il picco del prezzo del grano non è ancora stato raggiunto e le quotazioni si manterranno su livelli alti per tutta la prossima campagna di commercializzazione.

Per chi si volesse dilettare con il meteo USA qui un buon radar delle piogge. In N.Dakota piogge significative in corso. Mentre il famoso Corn Belt lo trovate individuato nella figura accanto al titolo.

Poi come sempre i guai non vengono mai da soli, ed alla lista dei paesi all'asciutto, che non sto ad aggiornarvi di continuo, si aggiunge anche la Romania, il secondo produttore Europeo di mais (prevista una riduzione di 2 mio di t).


Quotazioni del duro

durum wheat a 8.23 $/bu
future canadesi ottobre a 339 $CAN/t ma in contango, se notate.
Francia da 280 a 295 €/t. FOB mediteranneo a 300 €/t.
L'Italia è un buco nero, ancorata a quotazioni settimanali discontinue e non standardizzate. Comincio a pensare che i prossimi futures grano duro della Borsa Italiana, siano assolutamente indispensabili per rendere il mercato un po' più trasparente.


Di seguito la griglia di cui vi parlavo all'inizio, cliccate per ingrandire!
Per darvi una idea, delle connessioni globali che si determinano, in S.Australia le superfici del duro che stanno seminando in questi giorni sono previste ai massimi della media quinquennale, in  seguito alle prospettive di aumento dei prezzi!
PIRSA Grains Industry Development manager Dave Lewis said another significant crop that growers had invested in this year was durum wheat. Its cropping area had increased to a five-year high.


P.S. Ultime ore per votare il sondaggio sulle varietà, che sta dando risultati abbastanza significativi.

29 commenti:

  1. sono un sementiero della prov. di Fg, volevo fare dei complimenti a grano duro per il suo blog

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    1. Aaaaaaah, un sementiere! Ma io parlo sempre male dei sementieri! No, non è vero, anzi ho molti amici fra loro. Ma difendo la possibilità almeno teorica degli agricoltori di autoriprodursi il seme in azienda senza svantaggi. In tal senso l’obbligo del seme certificato per percepire il contributo dell’art.68, mi sembra una porcata.
      Grazie per i complimenti!

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    2. però caro amico voi parlate sempre di qualità, qualità, qualità ma come la riuscite a fare senza i semi certificati?

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    3. sul mio blog mai leggerà appelli per la qualità, anzi. Quelli che ne parlano senza sosta sono gli agro-industriali che la vorrebbero però allo stesso prezzo del prodotto commerciale.

      Caro amico, detto inter nos, il seme certificato con la qualità delle produzioni, intesa come contenuto di proteine (che è l'unica cosa che viene apprezzata in minima parte dal mercato), non c'entra praticamente nulla.
      Siete vittime della vostra stessa propaganda?

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  2. tra seme certificato e autoriprodursi il proprio grano c'e' una differenza di circa 10 E. per q.le e non di 30/40 E per q.le come sostengono le vs. categorie che certe volte non sanno nemmeno di quello che parlano!!!!

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    1. Non voglio entrare neanche nel merito dei numeri! Ogni azienda ha i suoi costi e le sue convenienza. Generalizzare è sbagliato, sia in un senso che nell'altro.
      In ogni caso imporre l'utilizzo del certificato per decreto è certamente una PORCATA!!! Anche se il certificato fosse il prodotto migliore del Mondo.
      Sono provvedimenti degni dei piani quinquennali dei bolscevichi.
      Noi facciamo impresa, noi rischiamo i nostri soldi, e noi siamo responsabili dei nostri eventuali errori. Non abbiamo bisogno di tutor.
      Imparate a stare sul mercato e vendete un prodotto utile per l'agricoltore piuttosto.
      Nessuno certo si sogna di mettere in discussione l'utilità di un sacco di urea, ed infatti non ha bisogno di decreti-legge per essere venduta.
      Un minimo di onestà...perdinci!

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    2. anonimo sementiere-se sei in grado di vendermi il cartellinato a +10E al qt del buono mercantile ,la mia email è mimmogranoduro@gmail.com-a fine settembre mandami una email che io il cartellinato lo aquisto tutto da tè-con questa differenza non mi sporco le mani a svecciare e pulire il mio seme-

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    3. Mimmo non ti ha specificato che è grano non conciato e sono varietà con royalty basse.
      Non ha detto una bugia. La scorsa semina in Puglia si vendeva grano cartellinato anche con soli 8 euro di differenza.

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    4. grazie per la spiegazione -comunque io sono sempre qui-accetto offerte-

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  3. Aggiungo alle considerazioni economiche del sementiere foggiano, alcune considerazioni sulla qualità del seme ( non mi riferisco alle proteine, su quelle sono in sintonia con granoduro dal punto di vista agronomico ed economico)e chiedo se la qualità del seme ha o no delle ripercussioni positive sulle produzioni? sull'economia delle produzioni?
    Mi riferisco all'utilizzo di un seme ben conciato, ben selezionato, di elevata purezza varietale,di elevata germinabilità ed energia germinativa.
    Io credo che tali aspetti meritano una riflessione senza pregiudizi aprioristici di casta o categorie alcune( da entrambi le parti : produttori e sementieri ). Credo ,a mio avviso,che bisognerebbe iniziare un serio confronto partendo da una prima conosiderazione di base : " da entambi le parti vi sono persone che lavorano bene e persone che lavorano male."
    La mia seconda considerazione riguarda il mercarto che governa e decide le scelte per entrambi le categorie. Tecnico (sementiero pugliese). P.S. Complimenti per il blog puntale , corretto nelle varie informazioni e intelligente allo stesso tempo

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  4. Per sementiere foggiano:

    se la differenza è di 10 euro\ql, a Novembre venderai il seme a 35 euro?

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  5. la qualità del seme sicuramnete ha delle ripercussioni positive, ma oltre che la qualità, Vi ricordo che tutti gli agricoltori devono ringraziare i costitutori di varietà che dopo anni ed anni di studi e di ricerca e di incroci varietali sono riusciti a farvi fare raccolti impensabili (70/80 q.li per Ha) mi ricordo mio nonno che mi diceva che con il grano Sen. Cappelli aveva fatto un raccolto eccezionale riferendosi a circa 20 q.le per ha!!!!!

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  6. x agricoltore pugliese a Novembre venderò il seme con la quotazione di Novembre +10E.

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  7. Per Anonimo :
    Considererei ormai scontata la crescita dovuta alla ricerca varietale.

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  8. Ottima la tabellina riepilogativa dei tempi di semina e raccolto nei paesi del mondo più importanti per la produzione di frumento.

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  9. visto l'interesse sollevato
    proverò domani a pubblicare un post con le mie considerazioni sul cartellinato.

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  10. a proposito della straordinaria siccità negli stati uniti ilupidieinstein.blogspot.it.

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  11. Vorrei dire al sementiere,cosa direbbe lui se per vendere le sementi avrebbe l'obbligo di comprare macchine FIAT col prezzo che stabilisce la casa.Mettetevi in concorrenza e fate la qualita'senza obblighi per nessuno.

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  12. Skandiski
    Quando ci sono interressi personali non si riesce ad essere lucidi, questo vale per tutti.
    L'obbligo del seme certificato è stata una forzatura che non porta benefici a nessuno, ma solo ai sementieri che fanno miscele.
    Vorrei ricodare che quando non era obbligatorio il seme certificato era eccellente poichè veniva riprodotto da pochi e seri sementieri....per di più, se non era buono l'anno successivo non avrebbero venduto nemmeno un chicco.
    Vorrei ricordare che la ricerca ed il ricambio varietale in passato è avvenuto anche senza alcun obbligo di seme certificato.
    Questo obbligo ha solo creato sementi scadenti....tanto vengono comprate lo stesso....appunto per obbligo.
    Si è solo creato un'altra casta come notai e farmacisti....e non mi riferisco ai sementieri che sono solo una pedina.
    Le associazioni dei sementieri? Quante fesserie hanno scritto e raccondato, hanno pubblicato conteggi fasulli pur di farsi fare il decreto attraverso i politici che dovrebbero rappresentare l'agricoltura italiana; anche loro sono stati raggirati? La cosa che più stupisce però, è il silenzio assordante dei sindacati degli agricoltori.....si son guardati bene dal contestare quei conteggi! Perchè?

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  13. Infatti all'interno delle sementi non vi è solo la FIAT, vi sono diverse qualità dello stesso seme ( si passa dalla FIAT alla MERCEDES in base alla capacità organizzativa del sementiere, alla qualità, alla serietà , alle procedure di qualità attuate dalla stesa ditta sementiera). E' il consumatore che poi sceglie quale macchina comprare, consapevole che l'acquisto della vettura ( a prescindere dal tipo di vettura)è sostenuto da un contributo economico.

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  14. Skandiski :
    Hai dato in parte la risposta in quello che hai scritto.
    Consapevolmente o non , hai fatto riferimento al mercato.
    Nel mercato ognuno sceglie il bene da acquistare.
    L'obbligo non condiziona la scelta della qualità che si desidera.
    Nutro molti dubbi invece quando scrivi che " la ricerca ed il ricambio varietale in passato è avvenuto anche senza alcun obbligo di seme certificato ". Non credo che le cose stiano esattamente cosi'. ( La ricerca ha un costo per qulunque ente : pubblico o privato che sia).

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  15. Ma se sei un sementiere serio,perche' hai bisogno dell'obbligo di acquistare di noi agricoltori.Voi cosi non avete bisogno di farvi concorrenza fate il calcolo di quanti ettari si semineranno ,e'cartellinate di conseguenza il resto va'alla macina e reddito e'fatto.Per quando riguarda i sindacati una piccola parte del ricavato va'ha loro e diventano muti come pesci.

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    1. Scusate ritorno all'articolo ed in particolare alla frase "L'Italia è un buco nero, ancorata a quotazioni settimanali discontinue e non standardizzate"

      La frase mi ha fatto riflettere. Come si determinano i prezzi di mercato dei prodotti agricoli alla produzione?

      A mio parere le commissioni istituite presso le camere di commercio non sono imparziali in quanto la maggioranza dei componenti hanno interessi coincidenti(commercianti, molini, sementieri)e possono discrezionalmente determinare un prezzo non in linea con le quotazioni reali.

      Ci vuole un controllo (ad esempio un garante dello Stato)nel momento della determinazione dei prezzi che vengono poi pubblicati nei vari listini c/o le camere di commercio.

      Un sistema di controllo che non sia di facciata come quello della Borsa Merci Telematica è ormai IMPRESCINDIBILE.

      Grazie per l'opportunità e complimenti per le notizie di prima mano.
      anonimo dauno

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    2. hai perfettamente ragione, ho le tue stesse perplessità.
      Ma purtroppo il peso politico degli agricoltori è minimo, e le associazioni di categoria per varie ragioni sono spesso distratte.
      Che dirti, questo blog comincia ad essere letto da molti, magari riusciremo a scalfire in minima parte il muro di interessato silenzio che ci opprime.

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  16. foggiana
    comunque la ringrazio per le informazioni che ci da....nn è da tutti!

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  17. Prego...non è da tutti, ma neanche da pochi, in realtà sul web si trova tantissima informazione gratuita anche di qualità. La stessa wikipedia è un grande esempio. Certo mancano gli aspetti agricoli, e per questo ho ritenuto di dover iniziare questa avventura, con risultati sembrerebbe apprezzabili.
    Se tutti quanti ci scambiassimo buone e vere informazioni certamente ci metteremmo nelle condizioni di fare scelte più ponderate e progrediremmo più in fretta.

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  18. Agricoltore Tarantino23 luglio 2012 alle ore 23:52

    Continua il trend in rialzo...listino del lunedi Modena!

    Frumento duro fino p.s. min. 79/80 Tonn 260.0000 263.0000 variazione: 5.0000/5.0000 Prezzo per merce nuda posta su veicolo partenza.

    http://www.borsamercimodena.it/Listino.asp?dat=23/07/2012&tip=1&nomegr=CEREALI++E++DERIVATI&idgr=1&anno=2012&set=30

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  19. Insisto nella provocazione

    Perchè i listini della borsa merci di Milano e Bologna non riportano le quodazioni del sud?
    Dovrei dedurre che non ci sono transazioni.
    Questo dato non mi convince.

    A mio parere è impossibile che, in un periodo post mietitura, non vi siano operazioni registrate al nord.
    E' solo un esempio di come discrezionalmente si può incidere sulla tendenza dei prezzi alla produzione.

    anonimo della daunia

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