venerdì 12 ottobre 2012

Da non crederci, ancora nuove tasse sul settore agricolo!

Non ci volevo credere, ma ne ho ricevuto conferma. 
Nella recente legge di stabilità è previsto un nuovo inasprimento fiscale per gli agricoltori. Unica categoria colpita con provvedimento specifico!
L'agricoltura non rientra tra gli obiettivi strategici del Governo Monti evidentemente, altrimenti non si spiegherebbe una azione impositiva così costante e pervicace. 


Dal Sole24ORE:


Per quanto riguarda l'aumento impositivo la legge di stabilità introduce, per i periodi d'imposta 2012, 2013 e 2014, la rivalutazione del 15% del reddito agrario e dominicale e un moltiplicatore pari a 115. Per i terreni agricoli, anche non coltivati, posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, la rivalutazione scende al 5% e il moltiplicatore a 105.

Inoltre le società agricole (salvo quelle semplici) perdono la possibilità di optare per la tassazione su base catastale:

Le società agricole di capitali perdono le agevolazioni fiscali. La legge di stabilità, che ha anche appesantito la tassazione sui redditi agrari e dominicali, ha cancellato la possibilità per le società a responsabilità limitata, in accomandita semplice e in nome collettivo e cooperative, che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la tassazione su base catastale. Una "conquista" della Finanziaria 2007 che aveva anche previsto la tassazione forfetaria per le srl costituite da imprenditori agricoli per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Le società di capitali dal 1° gennaio 2013 cambiano registro e tornano così a redigere i bilanci. Si annullano gli sconti, ma anche la semplificazione del regime catastale.
L'agevolazione fiscale era stata introdotta per rafforzare la competitività del sistema imprenditoriale agricolo e avvicinare le aziende italiane alla media europea. Le due misure avevano dato contenuto fiscale alla riforma dell'agricoltura (legge di orientamento del 2001 e decreti legislativi del 2004 e 2005) che puntava dritto sulle forme più evolute di aggregazione per vincere le nuove sfide dell'agricoltura globale. Non c'è stato in questi anni l'atteso boom delle società, ma il processo si è comunque avviato come confermano gli annuali rapporti dell'Unioncamere che, anno dopo anno, hanno registrato una crescita delle società di capitali anche se le «semplici» sono comunque rimaste lo zoccolo duro del sistema.


Leggevo qualche giorno fa, la distribuzione dei parlamentari della Repubblica rispetto alle professioni, in testa: avvocati, burocrati, industriali, magistrati, e via via tutti gli altri. Ultima con 1 parlamentare, agricoltore, la nostra categoria. Senza rappresentanza in Parlamento e capacità di condizionamento dell'azione governativa, a quanto pare si viene massacrati dalle altre lobby. 

2 commenti:

  1. tutti questi avvocati in parlamento piuttosto che produrre leggi chiare e semplici,producono leggi ingarbugliate e difficilmente interpretabili,pur conoscendo la legge avendola studiata,per allungare il loro lavoro,i ricorsi,e ritagiarsi ad hoc la legge come meglio gli aggrada...
    comunque nelle prossime elezioni avremo modo di mandarli a casa,specie in queste elezioni regionali che prevedono le preferenze,e non le liste bloccate dai partiti...tu da agricoltore Granduro come pensi di orientare politicamente i tuoi lettori????????

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  2. Caro Maestro, ho smesso di credere alla possibilità che il sistema si autoriformi!

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